La biblioteca per la Giornata della Memoria 2022 - Comune di Traversetolo

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La biblioteca per la Giornata della Memoria 2022

La biblioteca per la Giornata della Memoria 2022

 
La biblioteca per la Giornata della Memoria 2022

Mercoledì 26 gennaio 2022

In vista della Giornata dedicata alla commemorazione della Shoah, la biblioteca comunale propone la bibliografia generale aggiornata sul tema.

 

Consulta l'allegato Shoah bibliografia generale

 

 

Mercoledì 19 gennaio 2022

In vista della Giornata dedicata alla commemorazione della Shoah, la biblioteca comunale propone libri per ragazzi/e dedicati al tema e le ultime acquisizioni disponibili per il prestito, da Lia Levi a Liliana Segre a Simone Weil.

 

Gli approfondimenti negli allegati La Shoah: libri per ragazzi/e e Ultime acquisizioni

 

 

Mercoledì 12 gennaio 2022

In vista della Giornata dedicata alla commemorazione della Shoah, il 27 gennaio, la biblioteca comunale propone un approfondimento per conoscere lo scrittore Primo Levi.

Primo Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987) è stato scrittore e chimico, autore di saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie.

Partigiano antifascista, il 13 dicembre 1943 fu arrestato dai fascisti in Valle d'Aosta, venendo prima inviato in un campo di raccolta a Fossoli e, nel gennaio 1944, deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia, dove si dedicò con impegno al compito di raccontare le atrocità viste e subite.

La sua opera più famosa, di genere memorialistico, è Se questo è un uomo: racconta le sue esperienze nel campo di concentramento nazista ed è considerato un classico della letteratura mondiale.

 

L'approfondimento nell'allegato Primo Levi

 

“Autobiografia”

Dal libro "Ad ora incerta”, Garzanti, 1990

 

Sono vecchio come il mondo, io che vi parlo.

Nel buio degli inizi

Ho brulicato per le fosse cieche del mare,

Cieco io stesso: ma già desideravo la luce

Quando ancora giacevo nella putredine del fondo.

Ho ingurgitato il sale per mille minime gole;

Fui pesce, pronto e viscido. Ho eluso agguati,

Ho mostrato ai miei nati i tramiti sghembi del granchio.

Alto più di una torre, ho fatto oltraggio al cielo,

All’urto del mio passo tremavano le montagne

E la mia mole bruta ostruiva le valli:

Le rocce del vostro tempo recano ancora

Il sigillo incredibile delle mie scaglie.

Ho cantato alla luna il liquido canto del rospo,

E la mia fame paziente ha traforato il legno.

Cervo impetuoso e timido

Ho corso boschi oggi cenere, lieto della mia forza.

Fui cicala ubriaca, tarantola astuta e orrenda,

E salamandra e scorpione ed unicorno ed aspide.

Ho sofferto la frusta

E caldi e geli e la disperazione del giogo,

La vertigine muta dell’asino alla mola.

Sono stata fanciulla, esitante alla danza;

Geometra, ho investigato il segreto del cerchio

E le vie dubbie delle nubi e dei venti:

Ho conosciuto il pianto e il riso e molte veneri.

Perciò non irridetemi, uomini d’Agrigento,

Se questo vecchio corpo è inciso di strani segni.

 

12 novembre 1980


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